Questo standard procedurale è realmente innovativo, non trovando ancora riscontro né in Italia né all’estero. Si tratta di una preziosa sintesi fra il settore immobiliare e quello finanziario, poiché si propone di determinare un “rating” delle operazioni immobiliari che esprima le oggettive probabilità di “default” delle stesse, esattamente come se si trattasse di un’impresa a sé stante.
Tale strumento risulta particolarmente prezioso per:
- aumentare la trasparenza delle iniziative di sviluppo, riconversione o frazionamento
- migliorare l’informativa rivolta a investitori, finanziatori, risparmiatori
- favorire un confronto oggettivo fra più operazioni.
Come tale, può essere validamente utilizzato da istituti di credito, società finanziarie, piattaforme di crowdfunding, banche d’affari, nonché da compagnie di assicurazione chiamate a rilasciare fideiussioni.
Trattandosi di uno standard procedurale, il documento si limita a inquadrare i problemi e tracciare possibili linee guida per la loro risoluzione, senza giungere a definire specifici modelli e tanto meno formule o metodologie di calcolo predeterminate. Spetterà ovviamente agli operatori fare le proprie scelte, orientandosi verso quelle configurazioni di rating che riterranno più idonee alle proprie finalità operative, di analisi e quantificazione del rischio, di comunicazione ai soggetti interessati.